
NOVECENTO
Hanno strappato radici
non solo le mie ma alle mie così strette
che sangue è colato
logoro il cuore a vedere quali mie fossero
nei giorni negli anni stranita
a capire quale diritto ad essere io.
In frastuono di voci ho teso le braccia
per cercare altre terre e incuneare il mio legno
tra irti cespugli volti di pietra
colanti nere paure.
In mia persistenza piccole fiamme
un cielo una stella una fronda un poeta
ad esse aggrappata ho ondeggiato su abissi
di conformi sapori di valori negati
di vane parvenze d'un vuoto sembrare.
Fuggendo le folle mi sono protesa
stringendo le mani a piccoli frutti
fuggendo la resa mi sono tuffata
là dove ho intravisto parvenze d'affetti
ho sparso i miei semi dove ho potuto
sempre mirando a profumi e colori
amando riamata da poche da pochi
ché solo in silenzio posso ascoltare.
Ferita graffiata ma viva protesa
ancor sto cercando risposte e calore
cosciente che al gelo sono fuggita
puntando il compasso su arte ed amore.
Hanno strappato radici
non solo le mie ma alle mie così strette
che sangue è colato
logoro il cuore a vedere quali mie fossero
nei giorni negli anni stranita
a capire quale diritto ad essere io.
In frastuono di voci ho teso le braccia
per cercare altre terre e incuneare il mio legno
tra irti cespugli volti di pietra
colanti nere paure.
In mia persistenza piccole fiamme
un cielo una stella una fronda un poeta
ad esse aggrappata ho ondeggiato su abissi
di conformi sapori di valori negati
di vane parvenze d'un vuoto sembrare.
Fuggendo le folle mi sono protesa
stringendo le mani a piccoli frutti
fuggendo la resa mi sono tuffata
là dove ho intravisto parvenze d'affetti
ho sparso i miei semi dove ho potuto
sempre mirando a profumi e colori
amando riamata da poche da pochi
ché solo in silenzio posso ascoltare.
Ferita graffiata ma viva protesa
ancor sto cercando risposte e calore
cosciente che al gelo sono fuggita
puntando il compasso su arte ed amore.