sabato, aprile 29, 2006

FancyFleet

FancyFleet - Federazione Unita del Fantastico

Ho un sogno: gli appassionati di Tolkien, di Star Trek, di Narnia, di Star Wars, di Harry Potter, di fantascienza o fantasy in genere che collaborano a uno o più progetti comuni, con l'obbiettivo di restituire dignità e considerazione alla cultura del fantastico e alla cultura in genere nel nostro Paese.

Già immagino qualcuno storcere il naso: si tratta di storie e mitologie differenti, sia come target che come valore artistico e culturale. Niente da eccepire, anche se immagino che qualcuno degli appassionati più ferventi potrebbe obbiettare, ognuno a favore della proprio mondo fantastico preferito; ma è il caso di chiudersi ognuno nella propria torre d'avorio, quando fuori gli orchi e i lupi imperversano?

Guardiamoci intorno: la cultura in Italia, se consideriamo i mezzi di informazione più diffusi (in primis la televisione) soffre di una dilatazione in crescita fra una maggioranza sempre più alla ricerca di faciloneria, populismo, emozioni forti e spesso morbose, disimpegno e rozzezza e una minoranza di persone, dotate di critica e libero pensiero, che si guardano intorno incredule e costernate, pronte a rispondere ai giusti stimoli ma disperse in mille rivoli.

Spesso da persone di buona cultura, relativamente a opere come il Signore degli Anelli o 2001 Odissea nello Spazio mi sento rispondere "non mi interessa il genere" e interiormente mi cascano le braccia, sia perché, per fortuna, son sempre esistite e sempre esisteranno opere dell'ingegno artistico che superano i confini e anche gli eventuali limiti intrinseci di qualsivoglia genere letterario o cinematografico, sia perché mi verrebbe da chieder loro quanto effettivamente conoscono un genere che hanno sempre, predigiudizialmente, evitato.

Ma il massimo dell'assurdità si raggiunge quando in comunità già notevolmente messe in disparte dalla "cultura accademica ufficiale" e dai media, come ad esempio quella tolkieniana, si assiste a scontri all'ultimo sangue, dove dalla dialettica si trascende nell'attacco personale o di gruppo, su questioni spesso di lana caprina (film bello, film brutto) rispetto all'importanza che avrebbe, che so, far arrivare qualche lettura di Tolkien in più nelle scuole.

E magari di Harry Potter, perché no? Perché non leggere ogni tanto quello che può piacere e interessare particolarmente i ragazzi? Perché non integrare la loro passione magari con un'analisi delle fonti a cui si ispira la Rowling? Perché non utilizzare H.P. come perno per aprire un discorso più ampio sui miti popolari e utilizzare Tolkien per introdurre i miti "alti"?

Perché non insegnare ai ragazzi che la cultura e la lettura sono innanzitutto piacere e divertimento, così come l'impegno e lo studio nascono naturalmente dalla passione per un dato argomento o materia? E magari anche a molti adulti...

Edoardo Volpi Kellermann

martedì, aprile 04, 2006

Lettera ai nostri figli



Avete ragione: noi adulti siamo davvero strani.

Qualcuno di noi vi ha raccontato o vi racconta le favole, favole ricche di orchi, draghi, giganti che mangiano i bambini, pericoli e prove tremende da affrontare e sconfiggere per rimanere vivi e raggiungere il lieto fine (e vissero felici e contenti). Qualcuno di noi ha voluto poi rassicurarvi, perché gli orchi non esistono, i draghi sono estinti, i giganti domati.

Qualcuno di noi invece non vi ha raccontato le favole, perché sono troppo violente, troppo crudeli, e crede che voi non siate in grado di reggere tanta violenza e crudeltà. Forse ritenendo più rassicurante il mondo patinato e annebbiato della televisione, qualcuno di noi vi lascia ore ed ore a vedere programmi creati apposta per addormentarvi la mente, così che poi non ci disturbiate più di tanto con le vostre domande, spesso scomode.

Ci siamo però dimenticati di dirvi una cosa importante, vitale. Gli orchi esistono.
Anche i giganti, e qualche drago (per fortuna non molti di quest'ultimi, anche se riescono a fare molti danni).

Il problema è che sono diventati più furbi. Nelle favole in genere è facile riconoscere un orco, deforme, sporco, brutto, puzzolente. Invece nella nostra realtà, quella della scuola, del lavoro, della Tv, gli orchi non li potete riconoscere. Spesso hanno una faccia pulita, affabile, vi raccontano che vogliono bene ai bambini e che vogliono proteggervi.

Ma se vi trovate da soli con loro, vi uccideranno. Se non vi uccideranno vi faranno del male, un male tanto profondo che spesso non si potrà mai guarire del tutto.

Non solo gli orchi si sono fatti più furbi e si travestono; ultimamente si nascondono in mezzo alle gambe dei giganti.
Anche i giganti ovviamente si occultano dietro parvenze di onorabilità e rispettabilità. A differenza degli orchi però, essendo molto più intelligenti, riescono a raggiungere posizioni di grande potere nella nostra società e hanno costruito grandi, enormi e affascinanti palazzi.

Questi palazzi però sono talmente grandi, talmente vasti e labirintici, e i giganti sono così presi dai loro enormi, mastodontici progetti, e dalle loro gare per vedere chi riuscirà a costruire un palazzo ancora più grande e mastodontico, che sovente non si accorgono della presenza degli orchi.

Oppure se ne accorgono e lì per lì li fanno anche imprigionare, dicono che bisogna fare attenzione a quel tale orco; ma poi, distratti evidentemente da altre cose, se ne dimenticano e lasciano che l'orco vaghi indisturbato per le magnifiche stanze dei loro splendidi palazzi.

Se poi l'orco uccide qualche principessa o qualche principino, pazienza.

Quindi occorre fare ancora più attenzione, perché anche se presi sul fatto capita che gli orchi non vengano imprigionati. Vengono lasciati liberi di compiere altre malefatte e di minacciare le loro vittime; addirittura vengono intervistati in Tv, in modo che riescano quasi a raggiungere il potere di persuasione dei giganti e dei draghi.

Questa non è una favola. O forse sì.

Forse potrete perdonarci, un giorno, perché noi adulti siamo strani.
E anche un po' vigliacchi.

Evk

Images by: Alan Lee