martedì, febbraio 21, 2006

L'orrore delle fiabe


Caro Melog,

vorrei rispondere a quella madre di cui stamani avete fatto ascoltare l’accorato messaggio durante la vostra trasmissione radio: “di fronte all'orrore delle fiabe, come quella di Cappuccetto Rosso che viene mandata dai genitori nel bosco a essere mangiata dal lupo, o come quella di Hansel e Gretel che stanno per essere divorati dalla strega, meglio le fatine televisive”.

Senza voler nulla togliere alle fatine, che se piacciono così tanto evidentemente qualcosa di buono lo rappresentano, che grave, gravissimo errore educativo. Cara signora, lei come tanti altri pensa di far crescere i propri figli in un mondo "imbambagiato", senza paura, senza terrore, senza il senso del pericolo.

Stiamo crescendo una generazione di lobotomizzati, incapaci di rendersi conto di quanto succede nel mondo, proprio perché gli è stata negata la fruizione di quelle antiche fiabe, di quei miti millenari che rappresentano e rielaborano la paura dei pericoli reali, delle aspre battaglie esteriori o interiori che presto o tardi dovranno affrontare.

E così giungiamo all'estrema conseguenza di quanto successe nel XIX secolo, quando le fiabe e i miti furono edulcorati, ridotti e relegati nelle stanze dei bambini, come mobili vecchi che non interessano più, e gli adulti iniziarono a vivere questa dicotomia fra fantasia e realtà - come se prima non si sapessero distinguere - che li rende incapaci di rapportarsi con i bambini perché non sanno più dialogare con quanto di nuovo e fresco è rimasto in loro stessi.

Si legga con attenzione questo articolo di una delle più grandi scrittrici americane viventi, e ci mediti su: Su Tolkien e le Fiabe


Edoardo Volpi Kellermann

Immagine by: Ted Nasmith

Nessun commento: